viernes, 12 de junio de 2015

L'italiana e il cane di peluche. traducido por @MarinaGrizzaffi

Mi sono svegliato e ho sentito, nel mezzo di uno sbadiglio, 
il dolce odore del sole tostare le mie croste.
Ho fatto un sogno, 
stavo cercando la cagnolina Leonela Intriago. 
È bella, gioca sempre con me, 
l'ho inseguita in Amazzonia, 
c'erano uomini molto felici di vedermi, 
felici di stare nudi 
e il mio olfatto mi dice...  
in più, felice che non sia un uomo bianco. 

C'erano molte misteriose creature, 
erano così tante che non ne distinguevo nessuna.
Era un odore molto bello, quello della diversità.
Non credo ci sia altro posto nel mondo 
tanto ricco in se stesso e tanto povero in futuro, 
lo dico perché nel popolo odiavano... 
le vagine delle bambine, gli uomini bianchi e l'ambizione; 
i visi degli uomini, le lacrime secche e l'alcool, 
la libertà; odoravo la legna tagliata, caucciù e schiavi. 


Ho incontrato Leonela, era nella sua camera, 
mi raccontava, mentre scodinzolava con me, 
che quando sua madre puliva
la stanza si riempiva di risate e mare, 
e uscivano pesci da sotto il letto, 
peschiamo tutta la notte, 
che allegria, c'era tanta gioia, 
che non mi dava paura di risvegliarmmi. 


Quando mi sono svegliato l'italiana mi ha portato a mangiare la pizza,
con 4 formaggi, 3 sorrisi, 
2 bellissime labbra, e uno sguardo che mi faceva scodinzolare. 
Lei non capiva nulla di quello che abbiamo, 
sicuro che se avessi saputo collocare la zampa come gli italiani 
quando parlano, un'altra sarebbe stata la storia, 
lei mi avrebbe amato, 
l'amore sarebbe il materiale per fare la realtà, 
i sogni, la gioia, invece di essere la miseria del pianeta. 
Nella camera di Leonela, la cagnolina, non c'erano pesci 
e l'italiana, amico poeta, 
si rendeva conto di quello che volevo dirle, 
che lei non era brutta, 
che lei, per questo cane,  era un angelo, 
con una schiena più bella di qualsiasi paio d'alto, 
e il fondoschiena divino. 


Poema raccontato da Joaquín, cane di peluche di Victor Hugo RaGa, è stato scritto con precisione ogni latrato, perdonate le mie lacune nel linguaggio canino e, soprattutto, in quello dei sogni. 




Traducción de Marina Grizzaffi (@MarinaGrizzaffi), joven intelectual italiana.

No hay comentarios:

Publicar un comentario